L’alloro (Laurus nobilis) è una pianta appartenente alla famiglia delle Lauraceae.
Il nome botanico dell’alloro deriva dal termine latino laus che significa «lode». Diversamente “nobilis” sta per illustre, importante, famoso.
Nella mitologia greco-romana l’alloro era una pianta sacra e simboleggiava la sapienza e la gloria: una corona di alloro cingeva la fronte dei vincitori nei giochi Pitici o Delfici. Inoltre era un albero sacro poiché considerato l’albero del dio Apollo. È una specie originaria dell’Asia minore, in seguito si è diffusa in tutta Europa.
Pianta dalle molteplici destinazioni: può infatti essere considerata una semplice pianta ornamentale da tenere in giardino, spontaneizzata nei parchi, presente nelle aiuole cittadine, nei giardini privati e pubblici, utilizzata per le siepi e le bordure, oppure può essere considerata una pianta aromatica da coltivare nell’orto. Si adatta molto bene alla coltivazione in vaso.
Nell’area mediterranea sono presenti due varietà: un ibrido da parco e giardini, Laurus nobilis aurea, con profumatissime foglie gialle; e una seconda con foglie lunghe e strette, Laurus nobilis angustifolia.
L’alloro è una pianta dai mille usi:
le foglie si usano per rinsaporire carni e pesci, per preparare decotti rinfrescanti e dalle qualità digestive o pediluvi, per aromatizzare gli spiedini, per rendere ancora più gustosi i crostacei e molti altri cibi.
Le bacche sono utilizzate per produrre liquori.
Ecco alcuni consigli utili:
Esposizione:
la pianta può essere esposta in ambienti pienamente o mediamente soleggiati, ma riparati dai venti freddi. Non sopporta a lungo i valori termici inferiori allo zero.
Coltivazione:
lo sviluppo dell’alloro è piuttosto lento, quindi se vogliamo avere un bell’effetto ornamentale può valer la pena di acquistare una pianta già di dimensioni interessanti.
Se si vuole però dare alla pianta di alloro la forma ad alberello occorre partire da una pianta giovane e tagliare i rami bassi fino a formare progressivamente la forma a sfera.
Mentre per gli arbusti che lasciamo crescere a forma libera non è necessario effettuare alcuna potatura. Nelle regioni con clima freddo si rende necessario proteggere le radici con pacciamature per evitare i danni del gelo. Evitate i terreni troppo compatti soggetti ai ristagni idrici. Se coltivate in vaso le piantine vanno rinvasate ogni due anni in quanto anche se sono piante che non crescono rapidamente, le radici occupano molto spazio.
Messa a dimora:
la moltiplicazione della pianta può avvenire per seme, per moltiplicazione dei polloni oppure per talea. La semina si effettua in autunno distribuendo i semi in file parallele su un terriccio per semi. Ideale per la germinazione una temperatura intorno ai 20° - 23°C.
Le piantine, se si vuole, possono essere riposte in vaso in primavera utilizzando un buon terriccio fertile che rimanga soffice in quanto le piante non gradiscono i ristagni idrici.
La moltiplicazione per talea si effettua tra la fine del mese di luglio e settembre prelevando degli apici vegetativi dalle piante lunghi circa 10 - 13 cm.
Irrigazione:
moderata. Le piante adulte in piena terra resistono bene alla siccità estiva. Mentre gli esemplari giovani in vaso necessitano di annaffiature un poco più frequenti ma occorre attendere che il terreno si asciughi tra un intervento e l’altro. Attenzione ai ristagni idrici che sono la principale causa di morte delle piante di alloro.
Tempo balsamico (raccolta):
tutto l’anno. Le foglie si raccolgono in qualsiasi periodo dell’anno, però nei mesi di luglio-agosto contengono più aromi, mentre i frutti vengono raccolti a maturità, ad ottobre-novembre. Le foglie vanno essiccate all’ombra
Conservazione:
le foglie possono essere utilizzate fresche oppure secche, conservate in barattoli di vetro.
Informazioni per la difesa della pianta
Malattie e i Parassiti:le foglie sono soggette a ticchiolatura, cocciniglia, afidi e oziorrinco. In condizioni di ristagni idrici è sensibile ai marciumi radicali.