L’anice (Pimpinella anisum) appartiene alla famiglia delle Apiaceae.
Dal greco aniemi = scacciare (i gas e i vermi) per le sue proprietà di favorire la digestione e porre rimedio al meteorismo. Originaria dell’Oriente, è coltivata nella maggior parte del territorio europeo, oltre che in Asia minore, India, Nord-Africa e Messico.
L’anice si è talmente diffuso nella nostra Penisola da potersi considerare una pianta spontanea. Il fusto è sottile, ramificato all’apice, cavo, eretto, striato, verde e rotondeggiante. Le foglie basali sono solitamente di forma rotondeggiante, seghettate e lobate; le foglie intermedie hanno una forma trifogliata; quelle più in alto presentano delle incisioni strette e un picciolo corto. In estate produce grandi infiorescenze ad ombrello, costituite da fiorellini bianchi, talvolta così pesanti da piegare i fusti che le portano. Il frutto è un achenio.
L’anice comune non va confuso con l’anice stellato (Illicium verum), un grande arbusto alto 4-5 m, della famiglia delle Illiciaceae, originario della Cina e del Vietnam. I frutti, dalla caratteristica forma a stella, hanno otto valve a punta, ognuna delle quali contiene un seme.
Uso in cucina:
l’anice ha un sapore dolce e piccante. Trova impiego nel settore alimentare come spezia per aromatizzare cibi sia dolci che salati e nel settore liquoristico per la produzione di bevande alcoliche. Rientra nella preparazione di torte, biscotti, panpepati, pandolci, ma anche per aromatizzare salati, carni di pollo, maiale e coniglio.
Ecco alcuni consigli utili:
Informazioni per la difesa della pianta