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Le erbe aromatiche

Dalla guida "Le Aromatiche" - Il cappero

pubblicato il 06.07.2012
Cappero

Il Cappero (Capparis spinosa) è una specie originaria dell’area del Mediterraneo, dove cresce anche allo stato spontaneo. Appartiene alla famiglia delle Capparaceae.
Nel suo ambiente naturale cresce sulle rupi calcaree, orologi economici su vecchie mura, nelle fessure delle rocce, nelle pietraie, formando spesso cespi con rami ricadenti lunghi anche diversi metri.
Molto ricercato e apprezzato è il cappero dell’isola di Pantelleria tanto da fregiarsi del marchio di qualità IGP (Indicazione Geografica Protetta).
Nel clima caldo e secco dell’isola e nei terreni di origine vulcanica il cappero trova l’ambiente più adatto al suo sviluppo.
Il cappero è una pianta perenne con fusto ramificato e rami lignificati solo nella parte basale, spesso molto lunghi, dapprima eretti, poi striscianti o ricadenti.
Le foglie sono verde scuro, carnose e di forma ovale con fiori di grandi dimensioni di colori bianco e rosa con delicati riflessi violacei. Le foglie contribuiscono a far del cappero una valida pianta ornamentale.
Il frutto è una capsula oblunga e verde con polpa di colore rosaceo. Contiene numerosi semi. Comunemente i frutti sono chiamati cucunci o cocunci.
La fioritura è molto prolungata: da maggio a settembre si formano bottoni floreali ad ogni ascella fogliare.

Uso in cucina:
i boccioli, raccolti quando non sono ancora schiusi e poi conservati sotto sale o in salamoia, sono molto ricercati per il consumo alimentare.
Il frutto, di sapore simile ma più delicato del cappero e anch’esso conservato sotto sale, sott’olio o sotto aceto è usato tradizionalmente per condire numerose pietanze, soprattutto a base di pesce.
Il cappero è largamente usato nella cucina italiana come condimento per carni e pesci, nelle insalate, nei sughi, per insaporire stuzzichini e nella immancabile pizza.

Ecco alcuni consigli utili:

Clima:
vive bene in climi piuttosto miti, preferisce le alte temperature al freddo rigido. La temperatura minima invernale deve aggirarsi intorno ai 9° - 12°C; quando è esposto a sud, in un luogo ben riparato può resistere a temperature più rigide.
Esposizione:
non è una pianta esigente ma ha bisogno di molto sole e luce: ottimi i muri rivolti a sud.
Coltivazione:
questa pianta è piuttosto difficile da coltivare non perché sia esigente, ma perché per farla germogliare o attecchire è necessario riprodurre esattamente le sue condizioni naturali. In vaso fa molta fatica a vegetare. Predilige terreni sabbiosi e molto ben drenati.
Messa a dimora:
si propaga per seme o preferibilmente per talee. La talea semilegnosa, staccata dalla pianta madre, in estate, va fatta radicare in una cassetta riempita di torba e sabbia. Quando le talee hanno formato le radici, si prelevano e si invasano. La propagazione per seme è difficoltosa dato che la germinabilità dei semi è molto bassa (5 - 10%) però questa può aumentare qualora la semina venga eseguita nei mesi invernali (Dicembre - Gennaio). Si semina in cassette, riempite di torba e sabbia, lasciate all’aperto nel periodo estivo e riparate in autunno - inverno. Nella primavera successiva si può trapiantare la nuova pianta direttamente nel terreno o singolarmente in un vaso. La semina può avvenire anche direttamente nelle fessure di muri a secco ben esposti al sole in autunno. Altra soluzione: inserire dei semi dentro un fico maturo, inserendo poi il fico nella fessura del muro. Le piantine nasceranno verso maggio-giugno. Una volta riuscito l’attecchimento, la crescita del cappero non presenta alcun problema.
Irrigazione:
poco esigente in fatto di annaffiature, si accontenta dell’ acqua piovana. Eventuali irrigazioni di soccorso in caso di periodi molto siccitosi.
Tempo balsamico (raccolta):
la raccolta dei capperi è scalare: la pianta crescendo emette sempre nuovi bottoni floreali, sferici, verdastri e aromatici, dei quali i più piccoli e tondi sono ritenuti particolarmente pregiati. I boccioli vanno raccolti quando non sono ancora schiusi, a partire dalla primavera sino alla fine dell’estate. I frutti vanno raccolti prima della completa maturazione, quando sono teneri e carnosi con i semi ancora immaturi, teneri e chiari.

Informazioni per la difesa della pianta

Malattie e i Parassiti:
non è soggetto a parassiti o malattie specifiche. Ristagni idrici possono provocare marciumi che coinvolgono l’apparato radicale causando ingiallimento della pianta.

Piante associate

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