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Le erbe aromatiche

Dalla guida "Le Aromatiche" - Il Dragoncello

pubblicato il 06.07.2012
Dragoncello

L’estragone o dragoncello (Artemisia dracunculus) è una pianta aromatica erbacea, poliennale, originaria dell’Asia centrale, della Russia Meridionale e della Siberia; spesso viene chiamata “piccolo drago” in quanto le sue radici ricordano un groviglio di serpenti, oppure “erba dragona” poiché questa pianta aveva la fama di guarire dal morso degli animali.
Appartiene alla famiglia delle Asteraceae. Coltivata nell’Italia settentrionale e centrale. Alta fino a 1 metro, presenta fusti eretti e ramificati.
Le foglie sono lineari e di colore verde chiaro. I fiori sono molto piccoli di colore giallo - verde portati da infiorescenze riunite in pannocchie.
Fiorisce da luglio ad ottobre. I frutti sono degli acheni.
Le varietà principali di dragoncello sono:
- Il dragoncello francese (Artemisia dracunculus v.sativa), ovvero la varietà più nota;
- Il dragoncello tedesco (Artemisia dracunculus), particolarmente aromatico;
- Il dragoncello russo (Artemisia dracunculoides), dal sapore più aspro.

Uso in cucina:
del dragoncello di utilizzano le sommità fiorite e le foglie dei giovani rametti. Tutta la pianta ha un odore pungente e sapore aromatico gradevole.
Conosciuta per le numerose proprietà aromatiche e digestive è tuttavia utilizzata prevalentemente in ambito alimentare.
Il suo sapore è molto simile all’anice e al sedano; leggermente amaro e pepato, è paragonabile a un esaltatore di sapore ed è indicato per essere usato per aromatizzare uova, pesce, frutti di mare, carni; le foglie fresche possono essere unite alle insalate e alle salse.
Con le foglioline e gli steli freschi si può preparare l’aceto di dragoncello, ingrediente fondamentale della salsa tartara.

Ecco alcuni consigli utili:

Esposizione:
predilige una posizione soleggiata e riparata. Sopporta temperature di qualche grado superiori allo zero, ma dove gli inverni sono molto rigidi le radici e i cespi, dopo una leggera potatura autunnale, vanno protetti con uno spesso strato di paglia o foglie.
Coltivazione:
si adatta bene alla coltivazione in vaso.
Messa a dimora:
si può seminare in primavera, ma è molto semplice anche moltiplicarlo dividendo i cespi, sempre in primavera, o facendo talee, in estate. Il terreno di coltivazione deve preferibilmente essere ben concimato, leggero e non umido.
Irrigazione:
costante. Aspettare che il terreno sia asciutto prima di irrigare nuovamente.
Tempo balsamico (raccolta):
la raccolta delle sommità fiorite e degli steli freschi avviene all’inizio della fioritura, nella seconda metà di luglio, quando il contenuto in principi attivi è massimo.
Conservazione:
le foglie essiccate si possono conservare in contenitori ben chiusi, in luogo fresco e asciutto e lontano dalla luce. Le foglie essiccate, se conservate a lungo, perdono il tipico aroma. Si consiglia di utilizzare il dragoncello fresco per apprezzarne al meglio il tipico sapore, in cui si riconoscono tonalità di anice. Il dragoncello si conserva più a lungo se tritato e congelato. Un modo particolare di conservare il dragoncello è quello di impastarne le foglie tritate con del burro ammorbidito (ideali due cucchiai di dragoncello ogni 100 g di burro). L’impasto si conserverà in frigorifero o nel congelatore protetto con un foglio di alluminio. Il burro così preparato potrà essere utilizzato per condire a fine cottura i piatti che lo richiedono.

Informazioni per la difesa della pianta

Malattie e i Parassiti:
sensibile alla ruggine e all’oidio. Nematodi e lepidotteri.

Piante associate

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