A novembre, ormai, l’orto è spoglio e assume un aspetto quasi invernale, freddo e povero di frutti. I lavori da eseguire sono ridotti al minimo, si raccolgono le ultime zucche, i primi finocchi, i cavoli e le verze. Possiamo però iniziare a guardare avanti: seminiamo le fave! Individuata una parcella di orto vuota e preparato il terreno con lavorazioni profonde e arricchimento con sostanza organica, mettiamo a dimora questo gustoso legume che raccoglieremo a inizio primavera. Per la semina, si eseguono buche poco profonde, 8-10 cm al massimo, distanti tra loro circa 50 cm. In ogni buca riponiamo 2-3 semi e ricopriamo con terriccio morbido. A marzo avremo lo sviluppo delle piante, che produrranno i baccelli nel giro di poche settimane. Le fave raccolte quando i baccelli sono ancora verdi sono tenere e dolci, ottime per il consumo fresco. Se invece vogliamo consumare i legumi secchi, lasciamo maturare i baccelli più a lungo sulla pianta e raccogliamoli prima che si aprano; una volta sgranate, potremo lasciare essiccare le fave in un ambiente fresco e asciutto.
La coltivazione delle fave è semplice, richiede poco impegno e può dare un raccolto molto soddisfacente. Tra i parassiti che colpiscono questa specie, i più temuti sono gli afidi: in caso di attacco, somministriamo un prodotto naturale ed efficace quale PIRETRO VERDE, particolarmente adatto per colture orticole in quanto dotato di brevissimo periodo di carenza: dopo soli 2 giorni dal trattamento è infatti già possibile consumare le fave trattate.