Avete mai provato le giuggiole? Sono un frutto poco diffuso, ma vale la pena provarle; maturano proprio in questo periodo.
Il giuggiolo (Zizyphus vulgaris, famiglia delle Rhamnaceae) è una pianta originaria delle Cina, ma era già conosciuta e apprezzata dagli antichi greci e romani, che ne consumavano i frutti.
Predilige zone a clima temperato, con terreni poveri e aridi; la sua fortuna è quella di avere radici molto profonde con le quali assorbe l’acqua più profonda. In Italia il giuggiolo viene coltivato in poche aree; in Veneto, Piemonte e Campania.
E’ una pianta molto resistente, anche al freddo, e generalmente richiede poche cure. E’ una pianta arbustiva, che può raggiungere un’altezza di 6-7 m. I suoi rami sono contorti e spinosi; in inverno rimangono spogli, poiché la pianta perde tutte le sue foglie, piccole, ovali e di colore verde lucido. A settembre, terminata la fioritura estiva, si sviluppano i frutti, che sono delle drupe ovali più o meno allungate, con buccia liscia, di colore marrone a maturità. Internamente contiene una polpa più chiara e un seme allungato.
Le giuggiole possono essere consumate come frutto fresco, oppure anche secche o trasformate in marmellate o, perché no, nel famoso brodo di giuggiole!