Come tanti insetti dannosi per le nostre piante, la “tingide delle ericacee” è giunta dal Giappone, e da oltre un ventennio vive anche nei nostri giardini, dove crea notevoli danni su piante ornamentali quali le azalee e altre specie ericacee (rododendro, skimmia, pieris …).
Il nome corretto di quest’insetto è Stephanitis takeyai, un insetto di piccolissime dimensioni (pochi mm) e di colore bruno-nerastro. Sverna come adulto, protetto nella pagina inferiore delle foglie, sia quelle cadute a terra che quelle ancora attaccate alla pianta (le ericacee sono specie sempreverdi): in primavera depone le uova e dà l’avvio a nuove generazioni di insetti (compie in genere un paio di generazioni all’anno).
I danni che compie quest’insetto sono soprattutto di tipo estetico. La tingide succhia la linfa dalle foglie delle piante, andando ad indebolirle e a rovinarne l’aspetto: le piante colpite presentano le foglie sbiadite, con la lamina decolorata; anche i boccioli vengono rovinati e danno origine a fiori piccoli e deformati se non cadono addirittura prematuramente, così come le foglie più rovinate. Sulla pagina inferiore delle foglie si nota la presenza di minuscoli escrementi neri, emessi da questi insetti, che ne imbrattano i tessuti. La pianta colpita va incontro ad un lento deperimento se non si interviene a bloccare la diffusione degli insetti. Se vuoi sapere come intervenire per salvare le tue azalee, contatta l’agronomo di Copyr!