La cocciniglia “mezzo grano di pepe”, Saissetia oleae (Oliv.) è la più diffusa su ulivo, pur essendo un insetto molto
polifago che si sviluppa e vive a spese di numerose altre piante.
Il suo nome particolare richiama la forma di un grano di pepe nero tagliato a metà (“mezzo grano di pepe”): tonda (3-
4mm di diametro), convessa con un rilievo a “H” sul dorso. Questa forma caratterizza gli individui femminili, e il loro
corpo scudettato, come descritto, serve a proteggere le uova, prodotte in numero elevato. Le femmine adulte sono
immobili, fisse sul tronco e sui rametti della pianta: sono le forme giovanili (“neanidi”, di dimensioni più piccole, ovali
e piatte, di colore giallo-crema) che si formano in seguito alla schiusura delle uova, che si muovono andando a
colonizzare altre parti di pianta, rami e foglie (si localizzano preferibilmente sulla pagina inferiore delle foglie), finchè,
sviluppate a loro volta in individui adulti, si fissano anche loro alla pianta.
Saissetia oleae può compiere 1 o 2 generazioni all’anno, in base alle condizioni climatiche in cui si trova: nelle aree più
calde (Sud Italia), compie 2 generazioni all’anno, mentre nelle aree più fresche (Nord Italia) ne compie una sola.
Saissetia oleae sverna allo stadio di neanide: a primavera (marzo-aprile), con l’innalzamento delle temperature, queste
si spostano sui rami e si sviluppano in individui adulti. Nel corso dell’estate (giugno-luglio), si ha la deposizione delle
uova: ogni femmina può deporre fino a 1000 uova! La riproduzione avviene per partenogenesi, senza l’intervento di
individui maschili. Le neanidi compaiono in seguito alla schiusura delle uova, tra luglio e agosto; in autunno inoltrato,
con l'abbassamento delle temperature, le neanidi cominciano a costituire la carena e a prepararsi a trascorrere l'inverno.
DANNI:
I danni provocati da Saissetia oleae sono dovuti prevalentemente alla sottrazione di linfa dalla pianta su cui si sviluppa
e alimenta. Inoltre, come tutte le cocciniglie, S.oleae secerne la “melata”, una sostanza zuccherina e appiccicosa che si
deposita sulla vegetazione, favorendo lo sviluppo di funghi saprofiti (“fumaggini”). Le fumaggini creano una patina
sottile e nerastra che va ad imbrattare rami e foglie, riducendone l’attività fotosintetica e gli scambi gassosi. La pianta
viene così soffocata e va incontro a un deperimento progressivo.
LOTTA:
La lotta a quest’insetto viene effettuata principalmente con pratiche agronomiche atte a prevenirne lo sviluppo: -
non eccedere con le concimazioni azotate; - sfoltire ed arieggiare la chioma (lo sviluppo della cocciniglia viene infatti
favorito da chiome troppo fitte) con opportune potature di sfoltimento.
Il controllo biologico viene fatto grazie alla diffusione di insetti predatori e parassiti di Saissetia oleae: le coccinelle
(Chilocorus bipustulatus L. e Exochomus quadripustulatus L.) che predano uova e neanidi; le larve del lepidottero
Coccidiphaga scitula (Rbr.) che preda le uova; antocoridi; crisopidi.
L’utilizzo di prodotti anticoccidici a base di olio bianco, creano una sottile pellicola in grado di far morire le
cocciniglie per asfissìa.
Una volta eliminata la cocciniglia, è opportuno trattare con prodotti rameici per combattere la fumaggine.
EPOCA DI TRATTAMENTO:
Inverno, o in estate in presenza di neanidi.