L'iris appartiene alla famiglia delle iridacee e ne esistono numerose varietà, non solo di colore blu-viola ma di un'ampia gamma colori. Il nome iris deriva dal greco e significa arcobaleno.
L'iris è una pianta perenne, dotata di bulbi (gruppo Xiphium, Reticulata, Junios) o di rizomi (barbati, non barbati, crestati) a seconda della specie. I bulbi hanno una tipica forma allungata. Le foglie sono lunghe 30-50 cm ed i fiori, generalmente grandi e solitari, possono essere viola, blu, bianchi e gialli.
Questo fiore puo' essere coltivato sia in vaso sia in piena terra, ama pero' i climi miti. La messa a dimora delle specie da bulbo avviene in autunno per interramento del bulbo, a circa 15 cm di profondità. I fiori compaiono in primavera-estate; in alcuni casi la fioritura si puo' portrarre fino all'inizio dell'autunno.
Durante la coltivazione dell'iris occorre sempre scongiurare il rischio di ristagno idrico.
Gli iris rizomatosi prediligono invece le zone ombvreggiate ed umide, ecco perché vengono in genere coltivati vicino a stagni e laghetti.
Esistono anche specie e varietà nane alte 20 cm, molto rustiche a fioritura precoce, come l'I. pumilia dai fiori gialli, azzurri e viola-scuro.
Esposizione: luminosa e soleggiata
Terreno: sciolto, sabbioso ma ricco di sostanza organica
Messa a dimora: impianto del rizoma o del bulbo in autunno
Irrigazione: costante evitando gli eccessi
Concimazione: primaverile, subito dopo la fioritura, con un concime organico.
I marciumi di colletto e radici sono causati prevalentemente dai funghi delle specie Pythium e Phytophtora, questi attaccano le parti sotterranee delle piante causando ingiallimento e morte della pianta. A causa della loro natura non sono facilmente individuabili e spesso quando si decide di intervenire è troppo tardi poiché lo stato di salute della pianta è alquanto compromesso.