La camomilla comune (Matricaria camomilla) è una pianta erbacea annuale che si ritrova un po' ovunque d'estate ed è notoriamente conosciuta per le sue proprietà aromatiche. Appartiene alla famiglia delle Asteraceae. Predilige ambienti aridi o comunque non umidi o molto piovosi, terreno con pH basici o sub-alcalini a scarsa matrice organica. Si rinviene tra i ruderi, nei campi coltivati, nei giardini, lungo le strade e le siepi. Il significato dei suoi nomi sono "matrix" (utero), perché ha la proprietà di calmare le contrazioni uterine; "chamo" (piccolo) e "milla" (mela) perché ricorda l´odore di questo frutto. I fusti sono eretti o ascendenti, spesso ramificati. Le foglie sono bipennate, di colore verde chiaro, spartite in lacinie sottili vale a dire con incisioni molto profonde. La fioritura avviene da maggio ad agosto; le infiorescenze sono a capolino con fiori a linguetta esterni bianchi e fiori tubulosi interni gialli, a ricettacoli conici acuti a maturità e cavi internamente riuniti in corimbi. I fusti sono eretti o ascendenti, spesso ramificati. Una particolarità utile nel riconoscimento della Matricaria camomilla dalla camomilla bastarda è che le ligule bianche (i fiori esterni) dei capolini al termine della fioritura sono rivolte verso il basso.
L'oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.
Chiamato anche "mal bianco", l'oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.
Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta "scelta" di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.