La Nandina (Nandina domestica) è un arbusto sempreverde di origini cinesi appartenente alla famiglia delle Berberidaceae. La nandina è dotata di un bel fogliame variegato che in autunno assume una colorazione rossastra che permane fino a primavera inoltrata. Durante l'inverno la pianta si ricopre di bacche rosse, molto decorative e ornamentali, fino alla comparsa di deliziosi piccoli fiori bianchi a primavera. L' epoca di fioritura si protrae da metà primavera inoltrata fino all'estate. Può raggiungere i 2,5 metri di altezza. La nandina è una pianta molto rustica tanto da poter vivere in larga parte del territorio italiano; attenzione però alle temperature molto rigide (-10° C) che, specie se prolungate e unite ai venti più freddi, possono provocare defogliazioni.
In commercio sono disponibili diverse varietà, alcune caratterizzate da taglie abbastanza significative, altre invece con crescita modesta e quasi "naneggianti", ma eccellenti se utilizzate come tappezzanti nelle bordure miste.
Fra le varietà di normale sviluppo, meritano di essere segnalate: "Alba", con bacche bianco-crema e foglie che rimangono verdi anche in inverno; "Umpqua Warrior", cultivar di grande sviluppo (raggiunge i 2.5 m), dal portamento meno eretto e con fiori e bacche molto grandi; "Royal Princess" a foglioline più piccole e portamento estremamente eretto. Tra le varietà nane: "Firepower", stupisce con un colore del fogliame rossastro e aranciato. Alta fino a 50-60 centimetri; "Atropurpurea Nana" (Nana Purpurea), con foglie grandi caratterizzate da un'intensa colorazione rosso-porpora; "Harbour Dwarf", con pannocchie fiorali piccole e compatte; "Wood's Dwarf", la forma più compatta fra quelle in commercio e dalla brillante colorazione invernale.
Esposizione: la nandina è una pianta di facile collocazione - dal pieno sole alla piena ombra, ma sempre al riparo dai venti più freddi e dalle zone più ventose - che ben si accompagna a tutte le altre specie arbustive da giardino
Coltivazione: si tratta di una pianta che si adatta benissimo anche alla coltivazione in vaso. Non ha né particolari esigenze colturali o di potatura. A fine inverno occorre eliminare i rachidi (l'asse principale di un'infiorescenza) che hanno portato i frutti. Da preferire terreni freschi e ben drenati. La concimazione si effettua in febbraio, prima della ripresa vegetativa, con del concime organico
Messa a dimora: il periodo migliore per mettere a dimora la nandina è quello primaverile. Si propaga tramite talea semilegnosa o per semina a inizio autunno.
Irrigazione: resiste bene alla siccità. In piena terra le esigenze idriche sono leggermente ridotte rispetto agli esemplari allevati in vaso, in questo caso intervenire un po' più spesso. La nandina mal tollera invece l'eccesso di acqua nel terreno.
Sono ragnetti molto piccoli, della grandezza di una capocchia di spillo. Quando l’infestazione è elevata si notano delle ragnatele.