Al genere mahonia appartengono circa quaranta specie, originarie dell'America settentrionale. Tra le specie più diffuse, M. aquifolium si presenta come arbusto di media grandezza, sempreverde, dalle foglie grandi, coriacee e con piccole spine ai margini, che in inverno virano al bronzo. Ha una vistosa fioritura gialla in primavera, in marzo-aprile all'apice dei fusti, riuniti in corte pannocchie, delicatamente profumati. In primavera inoltrata produce piccole bacche di colore scuro.
Esposizione: in pieno sole o a mezz'ombra
Terreno: la mahonia non è esigente in termini di terreno anche se preferisce terreni freschi e ricchi in nutrienti
Annaffiature: questa pianta non ha bisogno di abbondanti bagnature, anche se occorre evitare di esporla a prolungati periodi di siccità. Evitare anche i ristagni idrici
Messa a dimora: per seme, per talea, o asportando ai piedi della pianta un pollone ben sviluppato.
Coltivazione: la coltivazione migliore per avere piante con abbondante fioritura e forma globosa negli anni è in piena terra. La pianta cresce anche in vaso ma i risultati sono meno soddisfacenti.
L'oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.
Chiamato anche "mal bianco", l'oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.
Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta "scelta" di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.