La verbena è un'erba perenne nativa dell'Europa, dell'Africa settentrionale e dell'Asia occidentale, appartenente alla famiglia delle Verbenaceae. Presente in tutto il territorio italiano, si trova facilmente nei prati, lungo i sentieri, negli incolti e nei muri delle case. Verbena deriva dal celtico "ferfaen" parola composta da "fer" = "scacciare via"e da "faen" = "pietra", poiché la pianta era usata per curare problemi della vescica. Presenta un fusto ruvido di forma quadrangolare, legnoso alla base, con foglie di forma ovale, lucide e leggermente pelose. I fiori sono piccole infiorescenze a spighe di colore viola. La fioritura avviene dalla primavera inoltrata al tardo autunno. Cresce fino a un metro di altezza, con un portamento eretto e preferisce suoli calcarei. I semi, in numero di 4, sono racchiusi all'interno di frutti cuoriformi appiattiti.
Utilizzata per molteplici proprietà medico - fitoterapiche.
Spesso confusa con la Verbena supina annuale, prostrata, che si differenzia per avere una sola spiga apicale e per avere dimensioni minori; vegeta nelle regioni meridionali, isole comprese.
Tra le tante varietà coltivate una delle più conosciute è l "Aloysia triphylla", detta anche Verbena limonina per il gradevole profumo di limone emanato dalle sue foglie.
Clima: la verbena può resistere anche a temperature rigide, inferiori ai 10°C, fino ad un massimo di 15 °C
Esposizione: si sviluppa bene sia nei luoghi soleggiati e sia in quelli semiombrosi. Sopporta comunque posizioni calde ed aride
Coltivazione: la verbena è una pianta rustica adatta alla coltivazione in vaso e sui balconi. In inverno la pianta va tenuta in luoghi chiusi, o riparati dal freddo, e molto luminosi. Teme la pioggia forte ed il gelo
Messa a dimora: la moltiplicazione avviene per talea (in estate) o semina in primavera. La temperatura ideale per la germinazione è compresa tra 18 e 24°C
Irrigazione: predilige un terreno drenante ed umido. Annaffiature regolari, specialmente nel periodo della fioritura. Evitare i ristagni idrici.
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I marciumi di colletto e radici sono causati prevalentemente dai funghi delle specie Pythium e Phytophtora, questi attaccano le parti sotterranee delle piante causando ingiallimento e morte della pianta. A causa della loro natura non sono facilmente individuabili e spesso quando si decide di intervenire è troppo tardi poiché lo stato di salute della pianta è alquanto compromesso.