Il genere Aquilegia comprende più di cento specie che hanno origine in Europa, in Asia e in Nord America. Famiglia delle Ranuncolaceae. In Italia si conoscono tre specie autoctone l'Aquilegia alpina, l'Aquilegia vulgaris e l'Aquilegia pirenaica. L'etimologia del nome è piuttosto controversa. Per alcuni il nome latino aquilegium significa "serbatoio d'acqua", per le numerose goccioline di rugiada che si raccolgono sulle foglie e negli speroni dei petali. Appare più probabile, invece, che aquilegia derivi da aquila per l'effettiva somiglianza del suo fiore con i feroci artigli del rapace. In Inghilterra, ma anche in America, è chiamata invece columbine, dal latino columba, probabilmente per la presunta somiglianza del fiore con la testa del volatile.
Tra le specie più coltivate:
L'aquilegia è una pianta davvero splendida. L 'incredibile bellezza del suo fiore, la varietà enorme di colori (rosso, blu, giallo, bianco, rosa, viola, spesso anche bicolori) la facilità di coltivazione, le dimensioni ridotte, la capacità di estendere, con piccoli accorgimenti, la fioritura fino a settembre-ottobre, la rendono adatta ad ogni tipo di coltivazione, in piena terra o in vaso. Gli accostamenti da preferire con le aquilegie sono quelli con gli anemoni, le campanula, le digitalis.
Coltivazione: l'aquilegia è una pianta di facile coltivazione. Adatta per bordure miste e alla coltivazione in vaso. Piuttosto rustica, non teme il freddo (riescono a resistere anche a diversi gradi sotto zero così come alle alte temperature). Non è particolarmente esigente in fatto di terreno, si adatta bene a qualsiasi terreno. E' necessario concimarla a partire dalla primavera fino a metà estate ogni due settimane diluendo il concime nell'acqua di annaffiatura. Per stimolare nuove e copiose fioriture occorre eseguire la potatura tempestiva delle corolle sfiorite
Esposizione: preferisce posizioni a mezzo sole, pur sopportando esposizioni in pieno sole
Messa a dimora: si semina facilmente in periodo primaverile (le piantine verranno trapiantate in autunno), o si moltiplica per via agamica con la divisione dei cespi o per talea
Irrigazione: con moderazione; si consiglia di irrigare con più frequenza nel periodo di fioritura e di prolungata siccità.
SPECIE ADATTA A GIARDINI ROCCIOSI
I marciumi di colletto e radici sono causati prevalentemente dai funghi delle specie Pythium e Phytophtora, questi attaccano le parti sotterranee delle piante causando ingiallimento e morte della pianta. A causa della loro natura non sono facilmente individuabili e spesso quando si decide di intervenire è troppo tardi poiché lo stato di salute della pianta è alquanto compromesso.