La cycas è originaria del Giappone dell'Asia sudorientale. Famiglia delle Cycadaceae. La specie più coltivata è la Cycas revoluta, una splendida pianta ornamentale. L'aspetto ricorda quello della palma sia per il fusto, poco o non ramificato, che per la disposizione delle foglie, grandi, pennate e disposte a spirale alla sommità del fusto, come una corona. La cycas è caratterizzata da una crescita molto lenta - raggiunge al massimo i 3 m d'altezza (gli esemplari coltivati in appartamento non superano 1,2-1,5 m). Può essere coltivata sia in appartamento che all'aperto nelle regioni a clima temperato. Sopporta anche periodi di freddo, purché non prolungati. Nelle regioni a clima rigido, è buona regola ricoverare la pianta in serra fredda per i mesi più freddi.
Altre specie coltivate sono: Cycas circinalis, originaria di India e Madagascar, molto simile a C. revoluta, con fronde più piatte e graziose, che possono raggiungere i 2 m di lunghezza. Può crescere fino a 5-6 m di altezza;
Cycas siamensis, originaria della Birmania, con foglie che non superano i 50 cm di lunghezza. Può crescere fino a 0,5-1,2 m.
La cycas è una pianta dioica con infiorescenze maschili costituite da microsporofilli riuniti in strobili, e quelle femminili rappresentate da macrosporofilli riuniti in una struttura a forma di foglia pennata sul cui margine risiedono gli ovuli. Dopo la fecondazione l'ovulo si trasforma in un grosso seme di colore rossastro. Per poter fiorire la pianta deve avere almeno 15-20 anni. Spesso non fiorisce tutti gli anni. Di solito, nelle condizioni ottimali di coltivazione, ogni 2-3 anni.
Esposizione: si adatta bene alla luce o all'ombra parziale. Dalla primavera fino all'autunno (se coltivata in appartamento) è consigliabile portarla all'aperto, ma bisogna riabituare gradualmente la pianta alla luce più intensa dell'ambiente esterno. Se la pianta è tenuta all' interno della casa è necessario garantire una luminosità ottimale, evitando l'esposizione diretta ai raggi del sole. È particolarmente sensibile alle basse temperature e agli squilibri ambientali in genere
Coltivazione: sia in piena terra che in vaso bisogna curare in modo particolare il drenaggio. Non tollera in alcun modo i ristagni idrici. Necessita di substrati fertili, sabbiosi e ben drenati. E' necessario eliminare periodicamente le foglie più vecchie (quelle che si trovano più in basso) e concimare dalla primavera all'estate inoltrata con concime liquido ogni mese (circa) o con concime a lenta cessione. Si consiglia di rinvasare la pianta ogni 3-4 anni, in primavera
Messa a dimora: la moltiplicazione avviene principalmente tramite la divisione dei polloni emessi dalla pianta, all'inizio della primavera o all'inizio dell'autunno. I polloni vanno posti in un terriccio composto per metà da sabbia o perlite e per metà da torba (il terriccio va mantenuto un poco umido). Quando sono comparse le prime foglie, le nuove piantine si possono trapiantare in vasi più grandi del precedente. È anche possibile la semina, da effettuarsi in primavera, ma per la germogliazione possono occorrere mesi. Procurarsi i semi non è però semplicissimo
Irrigazione: non sopporta i ristagni, mentre non soffre particolarmente in caso di siccità prolungata.
I marciumi di colletto e radici sono causati prevalentemente dai funghi delle specie Pythium e Phytophtora, questi attaccano le parti sotterranee delle piante causando ingiallimento e morte della pianta. A causa della loro natura non sono facilmente individuabili e spesso quando si decide di intervenire è troppo tardi poiché lo stato di salute della pianta è alquanto compromesso.