La Curcuma alismatifolia, conosciuta anche col nome di "tulipano del Siam", è una specie originaria dell'Asia, più precisamente dell'India. Da alcuni anni è stata introdotta in Italia come pianta da appartamento. Appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae. Dal rizoma si originano foglie grandi, verdi, oblunghe e picciolate. Dall'estate all'apice dei fusti eretti, alti 50-60 cm, si sviluppano vistose brattee (foglie modificate che accompagnano fiori o infiorescenze) appuntite e di colore verde in basso e bianco - rosate in alto. All'interno delle brattee si trovano i fiori di colore giallo, a volte con sfumature arancioni. I fiori, bianchi, rosa, porpora e gialli, durano solitamente pochi giorni, ma la fioritura si protrae per alcune settimane. In commercio si trovano diverse specie e cultivar, tutte si caratterizzano per il bellissimo portamento eretto, reso ancora più gradevole dalle varie tonalità degli scapi fiorali e la durata degli steli recisi (tre settimane o più). Ne ricordiamo alcune:
Della stessa famiglia fa parte anche la Curcuma longa (o "zafferano delle Indie" o più semplicemente curcuma), specie originaria dell'Asia sud-orientale, e largamente impiegata come spezia soprattutto nella cucina indiana, medio - orientale, tailandese e in altre aree dell'Asia.
Esposizione: luminosa ma lontano dai raggi solari diretti
Coltivazione: occorre scegliere con attenzione una posizione che assicuri la giusta quantità di luce, umidità e temperatura alla pianta. Ideale un clima caldo umido. La temperatura ideale non dovrebbe mai scendere al di sotto di 18° C. In genere le temperature delle nostre case, anche in inverno, sono in grado di soddisfare le esigenze della curcuma. In estate, se le temperature lo permettono, possiamo portare le piante all'aperto, ma sempre al riparo dal vento, dalla luce diretta e dalla pioggia. Si tratta di piante molto sensibili alle gelate. Il terreno ideale deve essere soffice, leggero, e ben drenato, neutro o un poco acido. Dall'autunno le curcuma si preparano ad un periodo di dormienza essiccando totalmente la parte aerea; dopo circa 4-5 mesi di riposo asciutto, in primavera dai rizomi si svilupperà la nuova vegetazione. Adesso sarà possibile riprendere le irrigazioni (abbondanti, ma senza eccessi) e le concimazioni (una volta al mese, utilizzando concime per piante fiorite). Rinvasare ogni 2 anni
Messa a dimora: anche se si tratta di piante d'appartamento, nelle zone a clima più mite è possibile utilizzarle come bulbose estive mettendo a dimora il rizoma in primavera. Dalle radici rizomatose si possono asportare piccole porzioni da mettere a dimora in primavera. Ricordiamo che la temperatura minima non dovrebbe scendere sotto i 15-18 ° C
Irrigazione: dalla primavera all'autunno vanno innaffiate regolarmente e in abbondanza, ma evitiamo i ristagni idrici nel sottovaso. Per favorire una microumidità atmosferica è consigliabile posare il vaso su uno strato di argilla espansa, da mantenere sempre bagnata. Si irriga il substrato quando è asciutto, avendo cura di eliminare successivamente l'acqua che rimane nel sottovaso. Si consiglia di nebulizzare spesso il fogliame durante i mesi più caldi.
Le fusariosi sono provocate da specie fungine appartenenti al genere Fusarium, si manifestano con una serie di sintomi, che vanno dall'appassimento generalizzato alla comparsa di marciumi e di cancri in zone diverse a seconda della pianta colpita. Il sintomo più specifico si evidenzia sezionando i fusti o i piccioli fogliari; questi manifestano marcati imbrunimenti della zona vascolare, per degenerazione del tessuto xilematico. Favorevoli allo sviluppo del fungo sono le condizioni ambientali caldo-umide e i ristagni di acqua nel terreno.