I fagiolini e le taccole (Phaseolus vulgaris) appartengono alla famiglia delle Leguminosae (o Papilionaceae); sono originari dell’America latina.
Sono specie erbacee annuali, coltivate per la produzione dei loro frutti, che sono dei legumi: baccelli, lunghi 8-10cm contenenti i semi. Nel caso di fagiolini e taccole, a differenza di altre leguminose quali fagioli, fave e piselli, sono commestibili sia i semi che il baccello. Nelle taccole i baccelli sono di forma appiattita (vengono infatti anche chiamate “piattoni”), mentre nei fagiolini hanno forma semicilindrica.
Le foglie sono ovali, a margine liscio, di colore verde scuro. I fiori, dalla tipica forma papilionacea (cioè simile a una farfalla), sono bianco-rosati.
In seguito all’impollinazione, si sviluppa il frutto, un baccello allungato di colore verde, contenente più semi, piccoli, ovali.
Esistono varietà nane, che non superano i 50cm di altezza, e varietà rampicanti, che si allungano fino a 2m e necessitano di tutori ai quali aggrapparsi.
Clima: temperato caldo, di tipo mediterraneo. Temono il freddo; non germinano con temperature inferiori ai 10°C.
Esposizione: pieno sole.
Terreno: a medio impasto, profondo, ben drenante e fertile.
Propagazione: per seme. La semina si esegue in tarda primavera per tutta l’estate, direttamente a dimora. Si raccolgono quando hanno raggiunto la lunghezza giusta, con il baccello ancora tenero e i semi ancora piccoli..
COME VIENE CONSUMATO QUESTO ORTAGGIO?
I fagiolini e le taccole vengono consumati previa cottura. Viene utilizzato l’intero baccello.
L'alternaria si conserva da un anno all'altro sui residui di piante ammalate e su ospiti spontanei. Le condizioni ottimali per il suo sviluppo sono l'elevata umidità ambientale ed una temperatura intorno ai 28°C. Questa malattia fungina è in grado di attaccare fusti, foglie e frutti delle piante. Viene anche comunemente chiamata "malattia della senescenza". Sui fusti possono comparire piccole macchie nere, ovali e ben delimitate che determinano l'appassimento della vegetazione sovrastante; l'infezione si può estendere con analoga sintomatologia alle ramificazioni contigue, ai piccioli, alle foglie e ai frutti. A livello di foglie la malattia genera macchie irregolari nerastre e necrotiche, tipicamente zonate in modo concentrico. Questa tipica conformazione viene assunta anche dalle macchie che compaiono sui frutti attaccati.